Chiunque ami i gatti si sarà imbattuto almeno una volta in un felino dal manto colorato e affascinante: nero, arancione e bianco.
Questi gatti tricolori, detti anche calico o squama di tartaruga (tortie), non sono solo belli da vedere, ma nascondono un piccolo mistero della genetica. La domanda che molti si pongono è: perché i gatti di tre colori sono quasi sempre femmine?
Tutto parte dai cromosomi
Per capirlo, dobbiamo fare un piccolo tuffo nel mondo della genetica. I colori del mantello del gatto sono legati ai cromosomi sessuali, cioè i famosi X e Y.
- Le femmine hanno due cromosomi X (XX)
- I maschi hanno un cromosoma X e uno Y (XY)
Il gene responsabile del colore arancione o nero del pelo si trova proprio sul cromosoma X:
- Una versione del gene dà il colore nero
- L’altra dà il colore arancione
E il bianco? Un “intruso” genetico
Il colore bianco è causato da un altro gene, del tutto indipendente, che maschera parte della colorazione arancione o nera. Ecco perché i gatti tricolori mostrano chiazze separate di arancione, nero e bianco.
Perché quasi solo le femmine?
Una gatta con due cromosomi X può ereditare un gene per il nero su un cromosoma e uno per l’arancione sull’altro. Grazie a un processo chiamato inattivazione del cromosoma X, in ogni cellula una delle due X viene “spenta” in modo casuale: alcune cellule mostreranno il nero, altre l’arancione. Aggiungiamo il gene del bianco, ed ecco il classico manto tricolore!
I maschi, invece, hanno una sola X, quindi possono essere solo neri o solo arancioni, mai entrambi… a meno che non abbiano una rara anomalia genetica.
E i maschi tricolori?
Esistono, ma sono estremamente rari. Si tratta di gatti con una condizione chiamata sindrome di Klinefelter, cioè hanno due cromosomi X e uno Y (XXY). Possono avere il manto tricolore, ma spesso sono sterili e possono avere problemi di salute.
Si stima che solo 1 gatto tricolore su 3.000 sia maschio!
La prossima volta che vedi un gatto tricolore, puoi stupire tutti raccontando che è quasi certamente una femmina… e spiegando perché! Un bell’esempio di come la scienza e la natura si intrecciano anche nelle cose più semplici, come il colore del pelo di un gatto.